Raccontare la nostra vita sul web: ecco perché lo facciamo
febbraio 2022
Stare attivamente sul web (scrivere sul blog, pubblicare post e stories sui social) significa esporsi, metterci la faccia.
Non sono perfetta e forse non è nemmeno quello che vi aspettate da me.
Tuttavia, una cosa è certa: se non imparo ad affrontare le critiche, anche quelle più pesanti, non avrò una seconda possibilità per affermare e consolidare la mia credibilità.
Perché scrivo questo?
Perché qualche giorno fa ho raccontato un episodio familiare che ha sollevato sì molto dibattito positivo ma anche qualche commento negativo.
Sono molto sensibile e digerisco mal volentieri le critiche quindi basta poco per scatenare una reazione nel mio intimo: il giudizio degli altri a volte pesa come un macigno, perché mi fa sentire poco apprezzata ed inadeguata e rappresenta spesso un banco di prova con il quale ritengo di dovermi confrontare.
Tutto è partito da questo post
La cosa che più di tutte mi ha lasciata senza parole è stata il suo coraggio.
Il coraggio di dirmi di no.
Io sinceramente non so dove l’abbia trovato, sarà che io non ce l’ho quasi mai avuto e non ce l’ho tuttora il coraggio di dire di no, anche quando sono stanca, anche quando avrei voglia di guardare un film sul divano, anche quando ho avuto una giornata pesante al lavoro.
Non mi tiro indietro quasi mai, perché mi dispiace talmente tanto leggere la delusione negli altri che cerco di non sottrarmi.
E sinceramente io quel no non me lo meritavo, in primis per l’esempio che ho sempre dato di disponibilità, di apertura, di ascolto, di dialogo verso tutti.
È proprio vero che non sempre si raccoglie ciò che si semina.
Oggi io ho raccolto delle ortiche.
Quindi le cose sono due: o diserbo le ortiche o con quelle ortiche ci faccio dei tortelloni verdi!! 😂😂 (rido per non piangere!)
Forse troverete inutile o anche fuori luogo questo mio sfogo, ma proprio alla luce di quello che sta accadendo nel mondo (non ho la presunzione di farmi paladina di nulla) credo davvero che il rispetto e la considerazione per l’altro parta da questi piccoli valori che si trasmettono in famiglia.
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Per chi si fosse perso le stories riassumo brevemente:
Ieri sera Jonny mi aveva chiesto di andare alla sua partita di pallavolo.
Simone dormiva fuori per lavoro perciò ho chiesto a Patrick se poteva stare con le sue sorelle un paio d’ore.
Ha preferito dirmi di no per non rinunciare ad una serata con i suoi amici, amici che vede tutti i santi giorni.
Ha messo davanti se stesso anziché la sua famiglia.
Perché racconto episodi della nostra vita sul web
E' stata la prima obiezione che ho ricevuto.
Perché raccontare sui social questo episodio anziché risolverlo privatamente tra le mura di casa?
Partiamo da un principio: il gesto della condivisione è connaturato nell’essere umano sin dall’alba dei linguaggi e forse anche prima, se pensiamo ai meravigliosi reperti rupestri primitivi che ci raccontano da millenni scene di caccia e di vita in comune.
Noi condividiamo da sempre per ragioni di auto-realizzazione, o perché spinti dalla stima verso determinate persone o contenuti; condividiamo per amicizia, amore, appartenenza.
I commenti negativi che ho ricevuto, si riferivano al fatto che avessi sbandierato ai quattro venti una vicenda privata, mettendo in "difficoltà" mio figlio e mancando di tatto nell'affrontare una tematica genitore/figli che è evidentemente irrisolta.
Mi sono sentita colpita da queste "accuse" (che non sono propriamente tali) e ho sentito il bisogno di spiegare perché condivido la nostra vita sul web e quali sono i motivi che mi spingono a farlo.
1. Per divertirci e divertire
La nostra vita è davvero movimentata: tra casa, lavoro, 5 figli e tanti viaggi non viviamo un giorno uguale a quell'altro.
Non lo dico per mancanza di umiltà, ma la nostra vita è davvero divertente e l'idea di poter traferire questa positività agli altri attraverso foto, video e contenuti testuali ci entusiasma sempre molto.
Vogliamo essere un esempio di famiglia numerosa e allargata che sprizza gioia ed energia da tutti i pori!
2. Per diffondere valore
Un matrimonio che funziona, una famiglia unita, un sogno che si realizza, un obiettivo raggiunto.
Quanto bisogno c'è di vedere che tutto questo è possibile?
Diffondere valore per me significa diffondere speranza.
E la speranza è alla portata di tutti.
3. Per condividere problematiche
Mi sono sentita spesso una mamma sola.
Forse perché lo sono diventata molto presto: quando le mie coetanee ancora studiavano e andavano a ballare, io allattavo e cambiavo pannolini.
In realtà col passare del tempo mi sono resa conto che un genitore si sente così sempre, perché non esiste un manuale che ti spiega come crescere un figlio o come educarlo.
Ci sei solo tu, il tuo buon senso e il tuo cuore.
Per questo ho trovato nei social l'opportunità di costruire una community fatta di persone che condividono le proprie esperienze con i figli.
Per fortuna la vita non è fatta solo di problemi ma quando questi arrivano ci si sente meno soli e meno "alieni".
4. Per alimentare relazioni
I social sono nati con lo scopo di mantenere i contatti con persone che normalmente non riusciamo a frequentare da vicino, dimostrando la nostra voglia di condividere con loro quello che facciamo, i nostri pensieri, opinioni ed emozioni.
In questa cerchia ci metto dentro anche i miei figli: è inutile negare che il loro canale di comunicazione sia Instagram, perciò è un ulteriore mezzo per restare vicini a loro ovunque essi siano.
In realtà, oltre all’aspetto connesso alla famiglia, una buona parte delle nostre relazioni riguarda l’ambito professionale.
Quindi, sia che si tratti di relazioni di amicizia, che di legami di famiglia, che di rapporti di lavoro, condividiamo contenuti, esprimiamo il nostro punto di vista ed entriamo in contatto con le persone che abbiamo intorno generando empatia.
5. Per definire la mia (nostra) identità mediatica
Il 69% delle persone condivide contenuti sui social network per comunicare la propria identità sul web.
Attraverso la scelta dei contenuti da postare cerco di delineare un’immagine di me stessa il più coerente possibile con la persona che sono nella vita reale.
Curo molto la comunicazione e la mia priorità è trasmettere, attraverso la mia esperienza, che nella vita si può sempre ripartire da zero anche quando sembra impossibile.
Come ho vissuto i commenti negativi
C'è bisogno che lo dica?
Ovviamente male!
Essere contestati quando esponi una piccola parte della tua vita privata è doloroso.
Ma bisogna altresì prendere atto che ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire su ciò che dico, su un mio comportamento o su ciò che faccio.
Siamo tutti diversi, piacere a tutti è davvero impossibile.
Ma anche se il giudizio che ricevo è negativo, devo mettermi in testa (e Simone me lo dice sempre) che assume un peso solo quando io gli attribuisco un valore.
Come può, quello che pensa qualcun altro determinare la persona che sono?
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