6 motivi per cui tuo figlio dovrebbe fare l'animatore
maggio 2021
Il mio primo vero lavoro l’ho svolto all’età di 18 anni.
Frequentavo la quarta liceo al mattino, mentre al pomeriggio facevo il porta a porta per stipulare contratti Infostrada.
Suonavo i campanelli, mi presentavo, spiegavo perché non potevano assolutamente non accettare (e quindi firmare) l’offerta, e tornavo a casa.
La sera dovevo poi caricare uno ad uno i contratti sul computer e vi assicuro che nel 2001 non era una procedura così semplice!
Impiegavo circa 15/20 minuti ciascuno e alla fine guadagnavo 5000 lire per ogni contratto andato a buon fine e senza recessi.
Ah…. ed ero incinta.
Devo dire che, sebbene oggi non ricoprirei mai quel ruolo, all’epoca mi piaceva!
E mi piaceva per via del mio pancione.
Sì perché, quando suonavo alle porte, le persone vedendomi così giovane e così “incinta” non erano prevenute né infastidite [nella maggior parte dei casi] anzi capitava spesso che mi offrissero una bibita fresca, un biscottino, o una fetta di crostata.
E ovviamente, firmavano.
Ero una macchina da guerra, ma poi il caricamento sul computer era un vero dramma!!!
Ero strapiena di scartoffie una sopra l’altra da inserire, ma mi ci voleva troppo tempo.
Ad ogni modo, stavo guadagnando i miei primi soldi!
Avevo un salvadanaio a forma di barattolo in cui inserivo le lire che guadagnavo e le ricontavo spesso per capire quanti pannolini avrei potuto comprare o quanti vestitini mi sarei potuta permettere.
Non so dire se sia stata la necessità di dover provvedere economicamente a mio figlio, o semplicemente una mia predisposizione caratteriale, fatto sta che a me ha sempre appassionato e affascinato il mondo del lavoro; anche quando facevo la cameriera, anche quando facevo la segreteria, anche quando facevo la parrucchiera.
Ho sempre dato il massimo perché questo mi gratificava. Tantissimo!
Ma parliamo di Patrick...
All’età di 16 anni Patrick è partito per la Calabria, in un posto che penso di non aver mai visto nemmeno sulla cartina. Ci ha impiegato 14 ore di treno per raggiungerlo, viaggiando di notte, per fare l'animatore turistico in un villaggio per tutta l’estate.
Le ragioni che mi hanno spinta a mandarlo a lavorare derivavano dalla sua bocciatura scolastica e da una serie di situazioni che non mi piacevano affatto.
Mai scelta fu più saggia e lungimirante!
Da allora, tutti gli anni verso metà maggio, Patrick parte per la sua stagione da animatore.
Ecco perché tuo figlio dovrebbe fare l'animatore:
NUOVE RELAZIONI
Sicuramente tra i vantaggi di questo lavoro c'è la bellezza di poter godere di tante nuove relazioni e legami che facilmente si instaurano: con il team si condivide tutto, dall’organizzazione lavorativa delle giornate alla pulizia dell’appartamento in comune. Alla fine della stagione i ragazzi si ritrovano con una seconda famiglia acquisita.
SOCIALIZZARE
In questi due anni di isolamento forzato, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come la possibilità di coltivare relazioni incida in maniera fondamentale sullo sviluppo del cervello. L’animatore turistico cura soprattutto l'intrattenimento e l'organizzazione del tempo libero degli ospiti ed ha a cuore il loro benessere, favorendone la socializzazione e impegnandosi a creare rapporti all'interno del grande gruppo.
Coltivare le relazioni con gli altri ci aiuta dal punto di vista psichico a mantenere un equilibrio emotivo.
CRESCITA PERSONALE
Partire come animatore e distaccarsi dalla famiglia è il sogno di molti ragazzi, ma questa voglia di indipendenza e di affrontare una nuova esperienza ha dei pro e dei contro, come succede per tutte le cose. Iniziare un percorso lontani da casa darà tanta libertà e spazio a tutta l’indipendenza possibile, ma comporta anche avere tutta una serie di responsabilità che non possono essere sottovalutate. La crescita emotiva è assicurata!
COMPETENZE TRASVERSALI
Per fare l’animatore turistico non è fondamentale avere già esperienza; è importante, invece, mettersi in gioco da subito per acquisire le competenze necessarie, che saranno integrate con le proprie qualità ed abilità particolari (sportive, artistiche, organizzative e relazionali).
ASPETTO ECONOMICO
L'aspetto economico è sicuramente una motivazione importante nella ricerca di un'agenzia di animazione.
Il contratto è rapportato al livello d'inquadramento, al ruolo svolto e all'orario effettivo di impegno: essendo quasi sempre incluso il vitto e l'alloggio, il lavoro di animatore consentirà di mettere da parte la paga, che può essere utilizzata per coprire ad esempio le spese universitarie da affrontare al ritorno dall'estate.
CARRIERA
Le opportunità di lavoro sono numerose, pur essendo per la maggior parte un lavoro solo stagionale.
Per alcuni, però, può rappresentare solo il primo gradino di una carriera di crescita all'interno delle agenzie di animazione, ricoprendo ruoli sempre di maggior responsabilità, e che prevedono anche una remunerazione differente. I villaggi turistici sono stati anche trampolino di lancio per il mondo dello spettacolo, e per tutti sono stati un passaggio di vita e di crescita molto importante.
INFORMAZIONI UTILI:
Per lavorare come animatore turistico bisogna cercare un’agenzia del settore.
Prima di incappare in qualche fregatura e sottoscrivere contratti, è importante sapere che non tutte le agenzie sono uguali: ce ne sono di serie e di meno serie.
Attenzione in particolare a quelle piccole che propongono super compensi per orari ridotti: di media sono truffe.