Almeria, la città delle serre in Spagna
dicembre 2019
“Ma cosa sono?” – ci interroghiamo io e mio marito.
Dopo pochi chilometri percorrendo l’autostrada da Granada ad Almeria, quel grigio che arriva a ridosso del mare sembra non avere mai fine…
“Sono serre. Si vedono anche da qui”.
E mentre la luce del sole sorge velocemente, il bianco s’è fatto più acceso e per tutto il tragitto abbiamo visto un paesaggio apocalittico.
Sembra di essere in un film di invasione aliena o di pericolo di contaminazione batteriologica.
Davvero preoccupante.
Chilometri e chilometri di plastica
Questa zona, storicamente depressa dal punto di vista economico per la scarsa piovosità, è diventata da ormai 35 anni uno dei territori più fertili d’Europa grazie all’agricoltura intensiva realizzata attraverso le serre.
L’irrigazione, mancando l’acqua, avviene con il sistema “goccia a goccia” e, per ridurre ulteriormente l’evaporazione, la terra fertile viene ricoperta di sabbia.
Qui si produce la maggior parte della frutta e delle verdure che arrivano sulle tavole di tutta l’Europa.
Una città che circonda la città
Ci hanno sempre detto che la Grande Muraglia Cinese sia l’unica struttura umana visibile dallo spazio.
In realtà gli astronauti che soggiornano nella base interplanetaria ISIS affermano che l’unica veramente distinguibile sia la sterminata e fitta concentrazione di campi di serre, detti invernaderos, che coprono 30.000 ettari della zona nel sud-est della Spagna.
Almeria, specchio d'acqua
Questo, purtroppo, ha notevolmente inquinato e compromesso la bellezza della città di Almeria, il cui nome di orgine araba “Al-Meriya” significava specchio d’acqua.
Proprio gli arabi avevano fatto fiorire questa cittadina in eleganza e cultura tanto che il profumo d’oriente ancora oggi si respira in ogni vicolo e nelle facciate dei monumenti.
Oggi però più che uno specchio d’acqua, Almeria è uno specchio di plastica.
Fatta eccezione per il meraviglioso edificio dell’Alcazaba, la città di Almeria è piccolina e si gira facilmente.
Offre una grande quantità di ristoranti e bar: proprio questi sono il regno delle tapas.
Noi praticamente ne abbiamo ordinate tutti i giorni, così anche i bambini hanno assaggiato un pò di tutto.
Alcazaba, una fortezza giardino
Questo imponente complesso monumentale è la più estesa costruzione di origine araba in Spagna dopo l’Alhambra di Granada.
Correva l’anno 955 quando il primo califfo Adb al-Rahman III, fece costruire l’Alcazaba sui resti di una fortezza precedente.
La roccaforte ha 3 diversi edifici, 2 di stile arabo e uno successivo, cristiano.
La salita attraverso l’ingresso della Puerta de la Justicia è un meraviglioso zig-zag di scale circondate da una rigogliosa vegetazione che si impone sulla terra asciutta di queste zone.
L’Alcazaba è assolutamente incantevole: un susseguirsi di giardini in stile arabo, con giochi d’acqua e grandi bastioni da cui contemplare la vista sulla baia, il paradiso in terra per Marlena, che adora bagnarsi, correre e arrampicarsi dappertutto.
I pavimenti di ciottoli, i piccoli canali che corrono lungo il terreno irregolare con il passaggio dell’acqua, le siepi, le fontana e gli alberi rendono questo luogo davvero speciale e molto suggestivo.
Dopo la conquista della città nel 1489, i monarchi cattolici ordinarono la costruzione di un castello nella parte più occidentale e più alta dell’Alcazaba.
A questo spazio, protetto da tre torri semicircolari e un fossato, si accedeva attraverso un ponte levatoio.
La cittadina moresca di Nijar
Descritta come una delle città più pittoresche di tutta la Spagna, Níjar è rinomata per l'artigianato locale di ceramiche e tessuti.
Le sue case bianche decorate sono davvero Instagrammabili!
Quindi se siete appassionati di fotografia e cercate una location suggestiva, Nijar fa al caso vostro (tra l'altro è di piccole dimensioni perciò si gira in poco tempo).
Gabo de Gata, un microclima unico
Chi viene da queste parti, non può mancare la visita al Parco Naturale Cabo de Gata, un’area di origine vulcanica tra le più ecologicamente ricche del Mediterraneo Occidentale.
E’ il primo spazio marino-terrestre protetto della regione che offre spettacolari contrasti tra l’ambiente marino, la costa e l’arido entroterra.
La quantità di spiagge a Cabo de Gata e dintorni è davvero impressionante: se ne contano più di 40, quasi tutte senza costruzioni, fili elettrici, bar o strade.
Sono infatti spiagge selvagge, non attrezzate, e spesso per raggiungerle occorre lasciare l’auto in un parcheggio e proseguire a piedi percorrendo ripidi sentieri.
Devo dire la verità: muoversi da una caletta all’altra con dei bambini a bordo è piuttosto difficile.
Le distanze sono impegnative e forse dicembre non è il periodo migliore per godere della sabbia e dell’acqua cristallina.
Motivo per il quale, ci siamo spinti solo all’altezza del faro sul promontorio delle Agate.
Tirava davvero molto vento e la scogliera risultava un pò pericolosa per dei bambini piccoli.
Abbiamo pertanto preferito scendere quasi subito e lasciare loro un pò di spazio per giocare con il mare e le conchiglie.
CURIOSITA':
Per la gioia dei bambini, l'intera fortezza dell'Alcazaba è popolata da molti gatti, che hanno dovuto fare scorta di coccole e affetto.
Alla domanda insistente di Ale "Mamma ne prendiamo uno a casa?" abbiamo risposto "Ma tu gli faresti il torto di lasciare un posto così meraviglioso?"
Non credo abbia capito.
Comunque nessun gatto è stato prelevato e portato via con noi.