New York - Top of the Rock

Chi non ha mai sentito parlare di Rockefeller?

Ma quanti sanno realmente chi fosse?

Tutti sappiamo che fosse estremamente ricco… ma non quanto ricco: la sua fortuna, equiparata ai valori odierni, sarebbe stimata in 6 volte quella di Bezos (il proprietario di Amazon, l’attuale uomo più ricco del mondo) ma allo stesso tempo era estremamente generoso e donò quasi tutta la sua fortuna prima della sua morte.

Il suo quinto e ultimo figlio, filantropo come il padre, edificò il Rockefeller Center stabilendo qui il loro quartier generale.

Le loro aziende, davvero numerose e tutte molto importanti, trovarono sede in questo stabilimento.

Per chi non lo sapesse, ai piedi di questo gruppo di palazzi d’inverno trovate la famosa pista di pattinaggio sul ghiaccio che si vede in tantissimi film.

Ed è proprio qui che oggi siamo destinati.

Una delle mete preferite dai turisti (in fondo siamo tali!) è il famoso Top of the Rock, che altro non è che la terrazza panoramica in cima al Rockefeller Center.

Top of the Rock con i bambini: la terrazza che domina New York

La piazza è gremita di turisti e muoversi con due bimbe e il passeggino non è davvero facile ma in pochi minuti arriviamo all’ascensore.

Devo ammettere che, appunto, il passeggino e una bimba piccola perennemente in braccio agevolano parecchio nel salto delle file: sono gli stessi operatori che ci fanno avanzare.
Saranno forse in contatto con il mio osteopata e conoscono la situazione delle mie vertebre…?
Chissà… 😊

Un percorso guidato ci racconta della costruzione, degli uomini che lavoravano ad altezze impressionanti come se fossero al piano terra di un’officina, della quantità di materiale usato, ecc...
Veniamo proiettati al 70° piano in meno di 50 secondi, la velocità di ascesa è tale che i miei timpani urlano pietà.

La vista però è strepitosa: hanno intelligentemente scelto di proteggere il bordo a sbalzo semplicemente con dei vetri (estremamente grossi, tranquilli!) il che rende lo scenario perfetto per le foto.

Devo dire però che fare questa esperienza, dopo essere stati sull’Empire State Building, è un pochino deludente.
Il coinvolgimento emotivo e la storicità di quest’ultimo fanno un tantino sfigurare il “Rock”.
Quello che ci interessa però è che le bimbe, anche questa volta, si siano divertite: le lasciamo sempre molto libere di scorrazzare in giro, con la dovuta attenzione a ciò che fanno, ma di sicuro non siamo quei genitori che generano un “campo di forza” attorno ai propri figli che impedisce loro di toccare ogni cosa e di essere anche solo sfiorati dal mondo che li circonda.

Ogni luogo così, in realtà, diventa un piccolo parco giochi dove inventarsene di nuove in ogni momento.

La cattedrale di Saint Patrick

Ai piedi del Rockefeller sorge anche la più famosa chiesa di New York, la cattedrale di Saint Patrick.

Lunga 120 m e larga oltre 50, in pieno stile neogotico, è un pugno negli occhi non indifferente, annegata com’è tra i modernissimi palazzi della quinta strada.
Tutta costruita in marmo bianco, rimane comunque un luogo meraviglioso, finemente decorato e conservato con grande cura e maestria.

Morgan Library & Museum

Non contenti e non ancora abbastanza stanchi, abbiamo proseguito la giornata con una visita alla Morgan Library & Museum.
John Pierpont Morgan (conosciuto più come JP) è stato uno dei banchieri più famosi del pianeta e, grazie al suo immenso patrimonio, ha accumulato beni artistici e, soprattutto, libri e manoscritti.

Tutto questo materiale è poi stato donato alla città ed è oggi visitabile.

Il “nostro” Renzo Piano ha progettato l’edificio che è stato costruito a ridosso dell’abitazione e che la collega.
In questo contesto è possibile visitare oggetti come la prima versione della Bibbia stampata da Gutenberg 😱 o spartiti originali scritti di loro pugno da Chopin, Stravinskij, Mozart o Rossini.

Immancabile anche qui lo shop prima dell’uscita dove conosciamo una commessa newyorkese che da lì a pochi giorni sarebbe venuta in visita a Bologna e ci chiedeva informazioni in merito a ristoranti dove mangiare bene.
Jonny ha pensato di aggiungere quei 4-5 chili al bagaglio di ritorno acquistando tutti i libri in lingua originale di Tolkien presenti (che erano scontati al 50%)
.
Se li leggerà…. saranno soldi ben spesi 😊